logo la valletta group 2014

Viaggi - Portogallo 2010


PORTOGALLO - (19-27 Agosto)

i commenti e i "voli pindarici" città per città

Portogallo (la gita degli oh…oh…oh)
A dispetto della conformazione morfologica poco montuosa e del suo passaggio a volte perfino monotono suddiviso in tre settori
-arido e desertico al sud
- brullo e con immense coltivazione di sughero al centro
- lussureggiante e verdeggiante di pinete ed eucaliptus con vaste colture di olivi e viti al nord
Il Portogallo è un paese capace di destare nel visitatore sensazioni uniche: in ogni tappa, in ogni meta ci è uscita la classica esclamazione …oh!!! Al contemplare quelle opere eccezionali, non per nulla considerate patrimonio “UNESCO” .

Lisbona (…oh!!!)
ci accoglie con il suo ampio abbraccio di piazze sconfinate – di parchi immensi che digradano fin sulla Plaza de Comercio con un tuffo sul placido Tago – a raggiera viuzze erte si inerpicano coi loro pavè sui colli che conducono al castello e ridono e occhieggiano al passante con le pareti dai mille azulejos variopinti, con i balconcini in ferro battuto odorosi di fiori e piante, con le finestre dalle tende dai mille ricami.

Belem (…oh!!!)
A San Justin lasci alle spalle il mondo consueto e ti immergi nel tardo ‘500, senti i passi felpati dei religiosi oranti che si affrettano ad attraversare il chiostro per entrare nella Basilica. Per noi quel chiostro, su due piani con bifore e trifore in doppio ordine in perfetto stile manuelito così ricco e luminoso di fresco restauro, è più che un luogo sacro, è apogeo artistico che scioglie il cuore e ti lascia pensare quanto l’uomo sappia creare.

Belem - la torre (…oh!!!)
Perfetto guardiano della città all’ingresso della foce del Tago. Così maschia e forte proteggi dagli invasori. Baluardo per la fede, le ricchezze, la pace. Spazia con lo sguardo fin sull’oceano. La sua sagoma candida e le sue bocche di fuoco avvisano i mori che i soldati sono estremamente determinati a difendere la cristianità.

Sintra – Parco Nazionale – Sala del Consiglio (…oh!!!)
…e avverti il brusio sommesso dei consiglieri che subito si spegne quando il Re prende la parola, la sala del Consiglio con i suoi azulejos che ornano le pareti ottagonali e lasciano spazio ai sovrastanti affreschi con scene di caccia fino a perdersi nella lignea dorata cupola, risuona della voce decisa e forte del Monarca che dispensa ordini e indicazioni. Poi l’assise si scioglie, ognuno torna al suo quotidiano e mentre gli armigeri scortano il Re, resta nell’aria l’odore, il sapore, il colore di un Medioevo che già proietta il suo manto nella nuova era.

Capo da Roca (…oh!!!)
Il vento che ti ulula addosso parole forti e sferzanti, la nebbia che come prestigiatore fa apparire e scomparire il paesaggio d’intorno, i flutti minacciosi che si infrangono sulla scogliera perpendicolare, alta sul mare, e fanno sballottare l’incauto marinaio con le sue vele spiegate in disfida. Finalmente una schiarita, il faro indica il punto più occidentale del continente. Tra poco il porto, l’abbraccio dell’amata, il calore del fuoco, la serenità.

Evora.. (oh!!!)
Superi la cinta medievale, ammiri i palazzi bianchi orlati di giallo, percorri gli ampi portici, avverti il vociare chiassoso ed irruente dei mille studenti universitari che, in inverno, rincorrono lezioni od amori e lasciano spazio ora, in estate, allo spartano silenzio. Sali fino all’antico Borgo e nella Piazza ornata dalla medioevale Sé dal moresco ed aureo convento de Loios, troneggia perenne il tempio di Diana di romana fattezza, di corinzio splendore, indice di epoca magnifica che il tempo, le intemperie, i terremoti, le guerre, non hanno potuto scalfire.

Tomar (templari) (…oh!!!)
Eccoli, arrivano, largo…fate largo… lo scalpitar degli zoccoli risuona sull’erto selciato, i cavalli sudati e sbruffanti arrancano nel supremo ultimo sforzo di condurre cavalieri e corazze fin sul al “Convento di Cristo”. Le insegne crociate spiegate al vento macchiano il cielo terso di colori ilari. Arrivano. Portano seco … vittoria, fama, onore, reliquie strappate in Terra Santa alla furia dei mori. Entrano cavalli e cavalieri nella Chiesa dalla quale erano partiti col voto “O Gerusalemme… o morte”, ed offrono il vessillo della liberata città santa al Cristo. Nel tempio dai sedici lati si erge altro tempio ottagonale, l’odore di incenso si diffonde e copre la fatica dei cavalli e la stanchezza dei cavalieri. I lignei decori dorati brillano al riflesso del sole che, al tramonto, filtra dal rosone, il canto del “Te Deum” si spande nell’aere e una lacrima di commozione si scioglie sull’elmo imperioso del templare.

Coimbra – Università – Biblioteca (…oh!!!)
“…mi prendi per favore quel tomo?” “ma certamente” …mi inerpico sull’angusto accesso al ballatoio e salgo la scala fino allo scaffale ligneo più alto… è bella anche da quassù … questa magnifica biblioteca dall’ebano con finiture d’oro, dagli affreschi policromi, dagli arazzi con filamenti preziosi. Il silenzio, la meditazione, la riflessione, lo studio, la ricerca, il sapere, traspirano da ogni angolo. Qui studiosi, luminari, docenti, hanno bevuto alla fonte fresca della scienza e della letteratura. Qui si sono incrociate e confrontate idee, sguardi, amicizie, amori …”ecco il volume che cercavi … a proposito … sei libera stasera? … Quel largo sorriso, quello sguardo pudico che abbassandosi cela un po’ di imbarazzo mi lasciano ben sperare…

Porto  (...oh!!!) L'imbarcazione sale lenta, il Douro con il suo carico prezioso, trascinando con se l'odore mielato del vino che emanano i barili. Lo sguardo si leva all'altra sponda del fiume e una vista eccezionale ti si presenta d'incanto. Le trecentesche mura di cinta basse, offrono nei loro archi rifugio a miriadi di piccoli esercizi oggi ad uso dei turisti, una volta a retaggio di antichi mestieri di scaricatori, di scambio di mercanzie, di spezie ed allora comprendi come questa sia la porta dell'Occidente verso l'Oriente.  Più su, piccole costruzioni variopinte di azulejos salgono in compagnia delle loro ridenti stradine, fino alla città alta dominata da monumenti della cristianità.  Ma il pulsare della vita nei vicoli, le donne che offrono i loro ricami, gli odori speziati delle cucine, il suono e il canto del "fado", le presenze multietniche ti confermano che da qui a Macao, a Capo di Buona Speranza, alla Sierra Leone è teso un ponte che annulla distanze e diversità.

Ciao Portogallo,    obrigado.

diario di viaggio

 


19 agosto Piancastagnaio- Lisbona

 

19.08.2010 Partenza ore 7,15 (di Luciano) anche se stavolta sono Elvio e Giovanni a tardare, causa Bancomat reticente. Primo P.P.-stop a Civitavecchia con stiracchiamenti, colazioni … o solo un buon caffè. Volo perfetto ma si atterra con qualche scossone sul suolo Portoghese alle 14 (con un’ora in meno rispetto al fuso orario di Greenwich). Moreno ormai non è più in tempo a tornare indietro, quindi cerchiamo un pulmino che ci porti all’alloggio prenotato, disgraziatamente non ci siamo accorti che l’autista offriva un servizio in più: la sauna, trenta gradi all’esterno e ben cinquanta all’interno per cui siamo arrivati all’Hotel Edoardo VIII abbastanza sbattuti. Ci sono toccate camere con i lettini separati, uno per giocare l’altro per dormire, ad Enio, data l’età, è toccato il letto con l’incerata. Una volta sistemati i bagagli partiamo per la visita di Lisbona in particolare il quartiere di Baixa e il Rossio, una delle principali piazze con l'accesso alla vecchia ferrovia.  Rua Augusta ha un lastricato tanto lucido che abbiamo chiesto ad Ivana se per caso non fosse opera sua – Praca de Comercio e tanti palazzi rivestiti dalle famose ceramiche azulejos. Prendiamo il giallo tram n°28 per il giro turistico in Alfama, qui le persone “si attaccano al tram” nel senso letterale del termine, ogni tanto vedi qualcuno a penzoloni. Cena a base di ottimo pesce. Alle 9.30 – orario italiano 10.30 – a Piano avremmo già digerito il gelato di Daiana-leiGiovannicheprende.

   

20.08.2010 Levata all’alba,

 il decimo piano dell’hotel, vetusto ma dignitoso, ci offre un’ottima vista e anche un’ottima  colazione intorno alle 8.30. Siamo diretti a Belem, distante solo circa 5 Km, con la metro e proseguiamo poi in treno cominciando un'odissea avanti e indietro lungo i binari: nel primo treno sono rotte le porte per cui arriviamo oltre la nostra meta, scendiamo e prendiamo il sottopassaggio per salire sul treno che ci riporta indietro, peccato che questo non ha la fermata a Belem , scendiamo perciò alla stazione successiva, Alges, per rimanere di ges; altro sottopassaggio, altro treno, stavolta è quello giusto ma arriviamo che ormai è quasi l’ora di pranzo.Enio non ha provato il letto... ma con tutto questo su e giù...è...venuto. Visita al monastero dos Jeronimos de Belem – chiostro oh!!! Poi lo stomaco reclama e ci fermiamo alla tavola calda e cafè del centro culturale. Rinfrancati, ma anche leggermente “appennicati”  ci rechiamo alla famosa torre di Belem  (oh!!!) Ritorno con il tram che ci lascia direttamente in plaza de la Figueira, ma di figa punta . Città vecchia – visita alla cattedrale di Lisbona Sè Santa Maria Major in stile romanico con matroneo – abside in gotico e chiostro Moresco con cappelle cinerarie, scavi medioevali tra cui una cisterna e romanici Basilica VI e III secolo a.C.  Dal castello de Sao Jorge vista panoramica di Lisbona, piccolo borgo all’interno con viuzze, balconcini fioriti e ricami alle finestre. Cena al solito posto (stiamo diventando sempre più abitudinari anche all’estero) poi passeggiata con gelato che non regge il confronto con quello di Daiana-leiGiovannicheprende, ci consoliamo con lo shopping da veri turisti all’Hard Rock Cafe in notturna.

   
   

21 agosto Sintra - Cabo da Roca

 

Auguri a Dani Dani di prima mattina, poi di nuovo ci avventuriamo nella metro, Mariangela se la prende con la scala mobile che non sale… per poi accorgersi che è andata contromano su quella che invece scende (del resto si trattenuta per due giorni, prima o poi ne doveva ben combinare una delle sue!!!) Iniziamo con il ritiro delle auto prenotate, il garage non sembrerebbe lontano ma nessuno vuole camminare. Dalla sera precedente si stabilisce di prendere la metro, anche per una sola fermata. Arrivati in stazione verifichiamo che i nostri biglietti sono appena scaduti, si decide per una ricarica (Lisbona possiede un sistema di ticket con biglietti intelligenti... forse troppo per noi).  Ritiriamo le auto molto belle e spaziose, però di colore nero e con i vetri offuscati, un pò da ... scongiuri , chi è attrezzato si tocca prima di partire per la regione dell’Estremadura alla volta di Sintra.
Visitiamo per primo il Palazzo Nazionale. Ci rimangono impresse le immense cucine con due enormi camini a tronco di cono che svettano diversi metri più in su del tetto e gli spiedi lunghi tre metri appoggiati a supporti di ferro. Attraversiamo diverse sale : delle Sirene, delle Picche, dei Cigni prima di arrivare nella sala del Gran Consiglio dove catturano la vista le maioliche, azulejos naturalmente, e la dorata cupola ottagonale interamente dipinta  (oh!!!). Troviamo un posto per mangiare a soli 8 €, ampiamente caldeggiato dal cassiere della Valletta Giovanni. Nel pomeriggio saliamo la montagna di Sintra (Sierra de Sintra - per dirla in portoghese) per visitare il Castello De La Pena immerso nell’omonimo parco. Qui si nota la sovrapposizione di stili tra moresco e tardo 500. Approfittiamo di una panchina all'interno, per la classica foto di Luciano ed Elvio stravaccati con lo sfondo di una finestra arabo-gotica-manuelino-rinascimentale.

Non poteva mancare al nostro itinerario la visita a Capo da Roca - l’estrema punta occidentale dell’Europa continentale. Dalla cima delle scogliere cerchiamo di ammirare tra la nebbia l’Oceano che si infrange in basso, Noi nostalgici dell'Irlanda abbiamo rivissuto, in piccolo, i panorami delle "Cliffs Of Moher"; Con lo sfondo di questo splendido panorama Daniela offre un primo drink per il suo compleanno. La serata si conclude a Lisbona sorseggiando Ginjinha o Ginja. Messaggino da Piano per Daniela da parte di Emanuela e chiamata da Peppe, Angela e Silvio.
 

Sintra - Paco Real

 
   

Palacio De La Pena

 

Cabo da Roca

 
   

22 agosto Lagos

 

Auguri ad Elvio di prima mattina il cui compleanno segue a ruota quello di Dani Dani. Oggi compiamo la trasferta più lunga del nostro viaggio: da Lisbona a Lagos, verso il mare del sud.....le nostre auto parcheggiate al fresco dell'Hotel sono pronte, ma Moreno si difende da un condizionatore mal funzionante tappando la bocchetta con del nastro da imballaggio. Percorriamo il ponte 25 Aprile verso l'autostrada dove acquistiamo una cartina, visto che Enio ha lasciato il navigatore, attraversando la regione dell'Alentejo , una pianura arsa dalla calura, con vaste estensioni coltivate a cereali alternati ad oliveti e querce da sughero. Nonostante la mappa non riusciamo a reperire l’Hotel se non dopo diversi tentativi così due “panini all’arrangiata” sono tutto il nostro pranzo. Tanto per cambiare troviamo anche qui delle camere spartane e perlopiù a letti singoli.. Visita a Sagres e Capo S.Vincenzo dove finalmente gustiamo un buon gelato. Il vento impetuoso non ci impedisce di visitare la Fortezza di Sagres e fare una passeggiata sul promontorio, Enio si rifiuta di farsi spettinare dal forte vento e ci aspetta al riparo. Arrivano anche stasera gli auguri del “resto della Valletta” che si informa anche su come procede la gita. A cena grande festa e prezzi modici per Daniela ed Elvio con ricco menù, dolce, champagne e conclusione a tarda notte.

Lagos

 

Cabo de Sao Vicente

 

Fortaleza de Sagres

 
   

23 agosto Evora

 

Appuntamento alla solita ora per la colazione, Letizia frega tutti alzandosi prima per fare il bagno nell'oceano. Si torna indietro destinazione Evora regione dell'Alentejo, ripercorrendo buona parte della strada fatta il giorno prima, commemorazione del navigatore che Enio ha lasciato a casa. Luciano è eletto capo-carovana fino alla periferia di Evora, a Giovanni spetta invece la guida verso la destinazione finale dell'hotel ; visto che non ci sono stati contrattempi o indecisioni tutti buoni a commentare “troppo facile,… c’erano i cartelli".
L’ora di pranzo ci vede sistemati in un bell’albergo con piscina: è l’ora di sfoderare i costumi da bagno per un bel tuffo … con calma …dopo il riposino … (visto che non c’è più il fisico, il prossimo anno forse ci converrà “passare le terme” anziché andare a giro per il mondo). La città ci offre le sue bellezze artistiche romaniche: Tempio di Diana e Terme, Medioevali: La Cattedrale (Sé) purtroppo chiusa, Moresche: le azulejos, di cui è completamente ricoperta la cappella del convento dos Loios. Altare ligneo dorato – Università splendida – edifici bianchi con rifiniture gialle -visita in centro e acquisto cartoline che vengono compilate prima di cena – Ivana ha provato ad imbucarne una in un distributore di preservativi fuori dalla farmacia (forse aveva scritto saluti del ca...volo) – Elvio e Riki non hanno rinunciato alla solita partitina a carte prima di dormire.

Evora

 
   

24 agosto Nazarè

 

Il viaggio continua, con destinazione Nazarè antico villaggio di pescatori (si ritorna nella regione dell'Estramadura a nord di Lisbona) , Elvio dirotta il gruppo su Tomar tirando dritto in autostrada con soppressione unilaterale di tutti i p.p.- stop e caffè-stop, tutto ciò per visitare il convento-fortezza dei Templari, il Convento di Cristo con campanile ottagonale , come pure ottagonale è la cappella dell’altare, chiesa nella chiesa, che conta 16 lati. Nel dedalo di corridoi e chiostri si perde Ivana per la quale viene proposta all’unanimità la badante (vista la buca delle lettere di ieri e la sparizione di oggi) …semprechè non abbia trovato a far bene con qualche bel tenebroso templare!!!  Per farsi perdonare del colpo di mano Elvio offre il caffè, ma intanto è' arrivata l'ora di pranzo perciò scendiamo a Tomar e ci infiliamo in un piccolo ristorante dove ci saziamo, a buon mercato, con pesce e carne a volontà. Come da programma strisciamo, senza fermarsi, Fatima puntando diritti a Batalha alla Chiesa Santa Maria della Victoria – che comprende la cappella di Jovanni I, Filippa e figli e vetrate magnifiche.  Di seguito ci rechiamo al Monastero cistercense di Alcobaca cattedrale gotica a tre navate con abside a doppio colonnato esterno e portale gotico + manuelito – chiostro interno a bifore e trifore – cucine favolose e un enorme refettorio con pulpito per il lettore. Dà l’idea di un convento di gaudenti perfino un rivolo del fiume era stato deviato per far arrivare dritte in cucina le trote fresche. Abbiamo fatta la cresta su tutti gli ingressi di Riccardo e Enio accorciando o allungando l'età a seconda della convenienza ....e poi dicono ...portoghesi. Terminata la visita a questi due splendidi monumenti patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco ci dirigiamo verso la vicina meta di Nazarè. Questa ci si presenta come una città turistica sul mare (tipo Rimini) dove in una bolgia di auto e villeggianti Giovanni ci conduce in direzione del centro verso il lungomare. Disperiamo di raggiungere la meta quando il nostro “conducator” ordina a Riccardo di cercare sulla cartina via “Sanitarios” (perché ha visto un cartello che indicava i servizi pubblici), più tardi scambia un’attempata signora, ferma ad un incrocio per offrire camere ai turisti, per Ivana; fortuna vuole che l’hotel sia proprio a due passi, e ci viene dato il benvenuto con un buon bicchiere di porto. Davanti ad un tramonto eccezionale Riccardo e Elvio addentano un pezzo di pizza … di frodo… per concludere poi la serata, come sempre , con un buon gelato sul lungomare animato di gente e musica (per ora il più buono è stato quello di Evora in via Bombarda).

Tomar- Convento de Cristo

 
   
   

Monastero di Batalha

 
   

Alcobaca- Mosteiro de Santa Maria

 
   

Nazare

 
   

25 agosto Coimbra - Porto

Ultimo trasferimento, anche oggi si decide una piccola variante per Coimbra (Beira Litoral) prima di raggiungere la meta finale di Porto. Coimbra sede vescovile, celebre città universitaria. Nella parte alta visitiamo l'Università e la sua settecentesca Biblioteca rischiando di lasciare fuori Dani-Dani perché Giovanni , distratto, dice alla custode che lei non è dei nostri. Approfittiamo della buona mensa universitaria. Durante la discesa verso la parte bassa Ivana cade scivolando su una scalinata e rimane seduta senza fiato per un pò prima di riprendersi.

Lasciata Coimbra puntiamo dritti su Porto, ma urge un immediato stop (fortunatamente possibile), oggi non è giornata!!! La città non è lontana ma ci impicciamo su una rotonda, Riccardo, navigatore di Giovanni, non riesce a fare il "punto auto", siamo fuori dalla nostra mappa. Chiedendo aiuto ci viene detto di seguire un autobus che transitava proprio in quel momento per cui risaliamo in macchina in fretta e furia per iniziare l'inseguimento. Dopo un pò il navigatore torna a funzionare e ci conferma che stiamo procedendo per la direzione giusta e anche molto vicini alla meta, peccato che qualcuno avvista all’ultimo momento l'indicazione per l'hotel, con una azzardata manovra di inversione ci intrighiamo in una serie di sensi unici che ci fanno girare la testa, ma riusciamo a raggiungere l'hotel (se avessimo continuato a seguire l'autobus lo avremmo trovato appena dietro l'angolo). Scarichiamo i bagagli per riconsegnare le automobili in orario (dopo aver rimosso il nastro da imballaggio in quella di Moreno. La piazza dell'hotel (Batalha) è caotica e senza parcheggi, ingombra di rotaie e vecchi tram, ma il centro storico è davvero caratteristico, bello e vivibile, la case sono costruite su più strati e alcuni edifici sono rivestiti di azulejos con balconcini e Chiese in ogni dove. E’ circondata da mura con mille botteghe di souvenir e ristoranti. Sul fiume Douro (beato lui) c'è la Chiesa di San Francesco, esterno gotico, interno barocco tutto legno laminato in oro (circa 100 kg. di oro) uno sfarzo mozzafiato anche un tantino eccessivo. Dopo un meritato riposo siamo alla cena, Ivana accusa i postumi della caduta di Coimbra. Recuperata la normalità, si parte per la prima escursione notturna di Porto, ma la prima strada che imbocchiamo non è quella giusta, una via Prè Genovese di una volta, è consigliabile girare velocemente i tacchi verso nuova direzione, la via sembra più tranquilla, ...troppo tranquilla, ...addirittura deserta, ma arriviamo ugualmente fino alla torre campanaria dos Clerigos, poi però, un po’ delusi, torniamo indietro e si va tutti a nanna.

Coimbra

 
   
   

26 agosto

 

Ultimo giorno di visita, domani si riparte. La nottata non è stata sufficiente per il recupero totale di Ivana ma si parte per l'escursione, questa volta con le idee più chiare sulla direzione da percorrere. Non ci sono monumenti importanti ma l'antico centro storico affascin. Percorriamo un caratteristico vicolo e spuntiamo al Cais de Ribeira la banchina lungo il fiume Douro. l'angolo più pittoresco della città. Approfittiamo per continuare le compere , tovaglie e lenzuola, iniziate a Batalha con le prime presine , asciughini etc...attraversiamo il ponte de D. Luis e ci troviamo a Vila Nova de Gaia, sobborgo famoso per le sue cantine di stoccaggio del Porto. Si decide per il pranzo, poi un salto alla più vicina farmacia per riattivare Ivana e subito dopo un visita alla cantina Ferreira. Non abbiamo resistito all'acquisto di svariate bottiglie di porto. La serata si conclude, dopo una pausa in hotel e cena in Ribeira, con il più buon gelato del Portogallo di una gelateria Veneta    .

Porto

 
   
   
   
   
   

27 agosto

 

Si ritorna a casa, alle sei e trenta già tutti pronti, la prima colazione di corsa ad attenderci davanti l'hotel per iltrasferimento in aeroporto ci sono due automezzi: un pulmino ed una auto mercedes limousine proprio per Mariangela.Caricati i bagagli le porte della limousine si aprono per Mariangela e Giovanni che per tutto il viaggio guardano tutto intorno esterefatti senza proferir parola.  Mai gita ebbe mgliore conclusione. In aeroporto comincia il calvario, al check-in le bottiglie non passano, per non mollare il malloppo siamo tornati indietro per spedirle come bagaglio ...... immaginatevi i problemi .. ma alla fine sono partite. Siamo arrivati a Roma, al ritiro bagagli c'era ansia non solo per le valige ma anche per le bottiglie, difatti il pacchetto di Moreno nonostante l'oneroso investimento per la confezione (valore dell'involucro superiore a quello della merce), arriva che perde, preso dall'ira decide di lasciarlo., ma le donne non mollano vogliono controllare. Prendono su il pacchetto si chiudono in bagno e tornano vittoriose con le bottiglie sane e salve solamente con una bottiglietta mignon in meno. Chi persevera ... viene premiato.

Porto-Piancastagnaio

 
       

Un grazie di cuore ad Angela per il tempo che dedica ogni anno a tradurre, condividere e riportare su queste pagine, con il suo inconfondibile stile, i nostri appunti e ricordi  di viaggio.